Licia trent’anni dopo

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Eccoli qui, come annunciato alla fine di maggio, Mediaset extra ripropone tutti i telefilm di Licia e i Bee Hive.

Chi è stato bambino negli anni 80 non può non sapere di cosa sto parlando.

Probabilmente rosica anche, come me, perché la replica del telefilm più amato di una generazione di quasi quarantenni, va in onda alle 9.00 di mattina… orario in cui un normale quasi quarantenne lavora o ha altro da fare.

In ogni caso, esiste il videoregistratore, e poi lo danno anche il sabato (verso le 8.45) quindi ho avuto ed ho modo di poterlo rivedere a distanza di una vita.

A vederlo oggi, dopo aver studiato meglio l’anime da cui è tratto, la storia del manga (che a dirla tutta in Giappone non è che abbia avuto tutto questo successo), il fatto che Licia in realtà si chiamasse Yakko, Mirko-Go, Shiller fosse bisessuale, la bionda che vediamo nella sigla del cartone è in realtà una che spiega il sesso ai giapponesi…insomma, già con la versione animata abbiamo assistito ad un addolcimento importantante dell’opera, oltre al solito vizio di italianizzare tutto.

Avevo sette anni quando Licia, da cartone animato che era, prese le sembianze di una terrificante e mal parruccata Cristina D’Avena, e sempre sette/ otto anni quando costringevo tutta la famiglia ad ascoltare le cassette delle canzoni dei Bee Hive in macchina.

Ricordo benissimo una discussione pregna di significato con mia cugina più grande, perché avevo osato dire che Mirko, Satomi e compagnia doppiata, erano meglio degli Spandau Ballet, cosa di cui sono più o meno convinta anche oggi.

Ma parliamo un attimo di come si è evoluta nel corso del tempo, la percezione di una serie per ragazzi degli anni 80, vista ai giorni d’oggi.

Le assurdità si contano all’infinito, prima di tutto, ed è giusto specificarlo, non siamo in Giappone ma a Milano 2.

O forse a Cologno Monzese…chi sa parli.

  • I Bee Hive di ritorno “dall’America” finiscono a fare “il tour” tra Cervia e una non meglio specificata “montagna”
  • In montagna, i bambini Andrea (vestito in maniera ridicola per tutta la prima stagione), Elisa e Grinta, si perdono nel bosco e il gruppo di adulti comincia a cercarli dopo mezza giornata, più o meno quando si rendono conto che “i bambini non tornano” dalla passeggiata.
  • Marrabbio naturalmente non lascia mai uscire la figlia dal Mambo da sola, ma sticazzi se tre bambini vanno a spasso da soli nel bosco.
  • Si mobilitano invece in trecento, con tanto di ben tre puntate dedicate, alla ricerca del gatto Giuliano scomparso dietro l’angolo.

 

  • imagesIl Mambo nella realtà, avrebbe chiuso dopo due giorni, con tante sberle di Cannavacciuolo sul coppino di Marrabbio. Condizioni igieniche allucinanti, tra padelle, polpette e patate fritte due volte (ricetta light del simpatico titolare) spalmate sul bancone (e un gatto che ci passeggia sopra).

E solo due clienti, nonno Sam e Lauro, che non pagano mai e non segnano nemmeno.

I Bee Hive non hanno nemmeno la libertà di scegliersi un manager.

I Bee Hive sono operai, spesso cazziati dal capo, tutto il giorno chiusi in sala prove a suonare sempre le stesse canzoni, che sono sempre perfette che “sembrano registrate” ma al manager non va mai bene.

Mio dolce amore e Dolce amore mio sono due canzoni distinte.

Adesso li hanno tolti, ma io li ricordo bene i megaspottoni del Buondì Motta che facevano i bambini a scuola, in quella classe formata dai soliti tre dalla voce insopportabile.

Nella prima serie la sartoria ha fatto un lavorone per riprodurre gli oscenissimi outfits dell’anime: magliette di pigiama, gonne a pois, felpine con gattini, zoccoli sopra i calzini bianchi, fazzoletti in testa e palandrane improbabili.  Dalla seconda stagione tutti vestiti “Best company” e chi se ne frega.

In Love me Licia, le canzoni dei Bee Hive sono le stesse di Kiss me Licia, cambiano solo le parole, è da Licia Dolce Licia in poi che verranno prodotti dei veri e propri capolavori.

 

 

imagesimgresI capelli di Mirko, Satomi e del piccolo Andrea, non riescono nemmeno lontanamente a riprodurre le capigliature della serie animata, un plauso invece a tutte le altre parrucche, specie a quella di Marika.

I personaggi aggiuntivi aggiungono una nota di trash degna della storia della tv italiana: Hildegard su tutti, non serviva certo una finta tedesca con finto accento tedesco che però riusciva ad imitare alla perfezione tutte le voci degli altri…eppure all’epoca era affascinante.

I Bee Hive non hanno mai uno scazzo tra loro, mai una rissa per la batteria fuori tempo o una chitarra troppo alta…capisco che è un telefilm da ragazzini, ma sarebbe stato bello vederli litigare tra loro per qualcosa di realistico.

Del resto non gliene fregherà niente quando tre su sei se ne andranno per venire sostituiti da Paul, Jimmy e non mi ricordo chi…mai una volta che Mirko o Satomi rimpiangano Tony o  Matt (Manuel De Peppe dove sei?)

Attualmente è appena iniziata la seconda serie di telefilm, Mediaset extra manderà in onda tutte e quattro le stagioni (Teneramente e Balliamo e cantiamo con Licia) queste ultime non le ho più riviste e le ricordo poco, ma le trame saranno sempre più avvincenti, Mirko e Licia si sposeranno (perché sposarsi è il sogno di tutte le rockstar come Mirko), Licia diventerà cantante,Satomi si alliscerà i capelli e lascerà Marika, appariranno le fettine panate e tutto diventerà incredibilmente stupido e nonsense più di quanto sia già stato all’epoca della prima messa in onda.

Nonostante tutto, in questi giorni, c’è un gran bisogno di leggerezza.

Rivedere quelle parrucche, quei baci a stampo, quelle borse a disegnini cretini, quelle felpe coloratissime, riascoltare quelle canzoni tutte simili, quei dialoghi illuminati, quei doppiaggi ridicoli forse non servirà a niente, ma quanto sarebbe bello tornare all’innocenza di quel periodo.

Vi lascio con la pseudo-reunion dei Bee Hive…

Evviva Licia, evviva la nostra fatina!

 

 

Baci a tutti
Nab :*

3 Pensieri su &Idquo;Licia trent’anni dopo

te lo ricordi?